tortellini in brodo

I tortellini fatti in casa da nonna Maria

#familiari

Oggi voglio tornare ancora una volta alle mie origini, a Bologna, e soprattutto a mia nonna Maria, alle sue mani che sapevano impastare i tortellini fatti in casa più buoni che io abbia mai mangiato.

Quelle mani oggi compiono 92 anni: sono stanche e non riescono più ad impastare, ma afferrano ancora con enorme piacere il cucchiaio per mangiare un bel piatto di tortellini.

La storica disputa sui tortellini tra Bologna e Modena

Nella terra della pasta fatta in casa, è sempre stata guerra tra Bologna e Modena per la patria potestà dei tortellini, gli imperatori dell’inverno. Ed effettivamente la battaglia è dura, perché i tortellini nacquero a Castelfranco Emilia, che è a metà strada fra Bologna e Modena, che è in provincia di Modena, ma prima era in provincia di Bologna.

Insomma, un bel casino.

Nel 1929 Castelfranco passò dalla provincia di Bologna a quella di Modena, a meno di un anno dalla nascita di mia nonna Maria, a Castelfranco. Una coincidenza non da poco, unita al fatto che la sua famiglia lì aveva un negozio di pasta fresca.

C’erano tutti i requisiti per allevare la regina dei tortellini, e così fu.

L’altra diatriba: tortellini in brodo o con la panna?

L’oggetto più prezioso della vita di mia nonna è il mattarello: lo custodiva con cura e a volte lo usava per sculacciarmi quando facevo il furbetto e parlavo in modo “merdoclero”, un termine di sua invenzione che non ha nessun senso ma, in fin dei conti, si capisce cosa intendeva.

Faceva il brodo con il cappone, calava i tortellini e poi cominciava il siparietto.
 
C’erano le due fazioni, la guerra per i tortellini è sia dentro che fuori le mura di casa, c’era chi li voleva in brodo, chi con la panna.

I componenti delle fazioni erano sempre gli stessi, io, mio fratello e i due mocciosi (i miei cuginetti) eravamo i portabandiera della panna, mentre tutti gli adulti volevano il brodo.
Una volta a tavola, però, quel ladro di mio padre ci rubava i tortellini alla panna, e poi si mangiava pure quelli in brodo. Lui si che aveva capito tutto!

Da seduti in realtà la battaglia si placava: i tortellini portavano la pace, con il loro sapore complesso e pieno, al dente fuori, morbido dentro, con quel sentore di famiglia in ogni cucchiaiata.

Dovrebbero fare un monumento ai tortellini

Beh, sembrerà impossibile, ma a Castelfranco il monumento al tortellino c’è e hanno fatto bene a costruirlo! 50 cm di bronzo dalla forma impeccabile inaugurati da mia mamma che all’epoca era assessore all’agricoltura per la provincia di Bologna. Erano stati convocati entrambi, lei e la controparte modenese, a conferma di quando Castelfranco sia terra di mezzo.

Attorno a questo piatto si scatenano liti, si sciorinano ideologie, si nascondono lunghe preparazioni (e furti!) ottime trattorie, brutte imitazioni, ma alla fine tutti li amano. 

Sono inverno e sono famiglia, e non potrebbe essere altrimenti.

Pier Paolo Vecchi
Pier Paolo Vecchi

Fondatore e autore,
#curioso

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Un commento

  1. Che storia meravigliosa Pier!!! Soprattutto perché gli interpreti principali sono: Sua Maestà Il Tortellino, realizzato magicamente dalla Regina, la tua meravigliosa Nonna e celebrato da un bronzeo monumento, inaugurato dalla tua grande mamma Gabriella e poi la tua famiglia, non ultima per importanza, perchè come dici tu: Tortellino è Famiglia ❤️

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