avocado e senape

Avocado e senape che non ti aspetti

#ribelle

Ero a pranzo a casa di un collega, uno di quei personaggi che di enogastronomia ne mastica da tempo, uno di quelli che ha un frigorifero multietnico.

Venditore di vino e prodotti dolciari, sposato con una olandese, mi ha insegnato che il cioccolato non scade mai, basta farlo bollire e resuscita. (Lo sapevate?)

La situazione a tavola era molto interessante, cominciò con ottime verdure di cui non ricordo assolutamente nulla, qualche fetta di formaggio rimossa dalla mia mente, due pezzi di salame dimenticati in eterno per poi arrivare al protagonista dello show: l’avocado con la senape. Forse mi stavo sbagliando, avevo sentito male, o forse il calice di Grillo mi aveva colpito in testa, o forse no, avevo capito bene, mi stava offrendo l’avocado con la senape.

Ma la senape non era quella salsa orrenda che si trova al supermercato accanto al ketchup, quella che copre tutti i sapori, acida fino alla morte, quella che sembra un mix tra aceto e prugne marce?



No. La senape, quella vera, è un’altra cosa.

In questo caso era inglese, the mustard, ed era aggressiva ma non eccessiva, molto complessa, adatta ai palati primitivi come il mio.

La “ricetta” è estremamente semplice: si toglie il nocciolo all’avocado, ci si mette una badilata di senape al suo posto. Fine.

A quel punto si mangia e si prova lo stupore di una rivoluzione tanto semplice quanto importante, l’unione tra il frutto messicano e la salsa inglese, il grasso e l’acido che si prendono a braccetto per poi sposarsi in bocca.

Retrogusto fresco, ma aggressivo, veramente difficile abbinarci qualcosa da bere. Azzarderei una buona tonica, che accompagna il tutto senza stravolgere, altrimenti per una volta ci beviamo l’acqua e visto l’accostamento va già bene così, non abbiamo bisogno di altro di cui stupirci!

Pier Paolo Vecchi
Pier Paolo Vecchi

Fondatore e autore,
#curioso

Articoli: 25

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