bottoni ai funghi Affumico Bologna

A pranzo da Affumico: un’esperienza #sorprendente

(in collaborazione con Affumico Bologna)

Una piccola sala intarsiata nel legno, lo stesso utilizzato per l’affumicatura dei prodotti proposti, tutti di estrema qualità e innovazione: questo è Affumico.



Dalla trafficata e chiassosa via Mazzini a Bologna, da cui ancora si intravede la torre degli Asinelli, non ci si aspetterebbe un’esperienza come quella che abbiamo avuto in compagnia di Nicolò, Linda e Riccardo, lo chef. Tre ragazzi sulla trentina che in maniera molto simile alla nostra hanno collezionato fior fior di esperienze in Italia e all’estero per poi tornare a casa ed investire in un progetto in cui si riconoscessero. Non solo, ma qualcosa che potesse costituire una novità nella capitale del cibo italiano, e qui l’affumicatura potrebbe, appunto, far pensare a pietanze d’oltreoceano. Invece no, e ne abbiamo subito avuto il sentore con l’arrivo degli antipasti.



Pastrami di manzo e tacchino, costa e pancia di vitello, giardiniera di carote e topinambur: il concetto non si allontana molto da quello di un antipasto emiliano a base di affettati misti, ma i prodotti di Affumico nascono da zero nella loro cucina, a pochi passi dai tavoli. Mentre pensavamo a quale aggettivo dare al pastrami che per noi è stato il fiore all’occhiello, Riccardo ci ha raccontato la storia della lavorazione di questo pezzo di carne tendenzialmente magro e di come la sua preparazione possa durare oltre una settimana per renderla il più morbida e profumata possibile. Un piatto che appartiene alla tradizione dell’Est Europa e che incontra la nostra quando abbinato ad un calice di Sangiovese Rosè “Vensamè” della Tenuta Santa Lucia, come consigliato da Linda – che di vino se ne intende e si vede! Il tutto accompagnato da pane casereccio di lievito madre per gustare al meglio tre salse #spaziali: salsa di cipolle rosse, burro salato affumicato e maionese. Diteci un altro posto in cui vi danno pane e maionese come entrèe. Simone è impazzito di gioia!



Già ripieni come tacchini, non pensavamo di andare molto oltre, finché non sono arrivati i primi.

ATTENZIONE! Visto l’impeccabile servizio, vi aspettereste una tavola apparecchiata con la migliore argenteria, invece da Affumico tutto – tranne i calici! – è in materiale compostabile.

I primi, dicevamo. Una gramigna al torchio con crema di cipolla e bruciatini di cinghiale che Eleonora ha subito ricondotto ai ditalini con fontina e pepe nero che sua mamma le preparava d’inverno ogni sabato dopo la scuola. Una bomba dolce per la cipolla e di umami per la sapidità del cinghiale.



Una carezza in confronto ai bottoni al cacao ripieni di funghi, forse il piatto più affumicato di tutto il pranzo. In un sol boccone è stato come ritrovarsi in uno chalet di montagna, davanti a un caminetto capriccioso che ogni tanto lascia entrare qualche sbuffo di fumo. Una sensazione che Simone ha paragonato al primo sorso di un whisky torbato. Annaffiarli con il “Porcaloca” Sangiovese Superiore di Romagna della Cantina San Biagio Vecchio è stato semplicemente perfetto.

Non è finita qui!



Non potevamo andar via senza assaggiare le costoline di maiale affumicate e le patate alla brace con salsa barbecue, rigorosamente homemade. Interrogandoci su come mangiarle evitando forchetta e coltello, la carne, per la sua morbidezza, si è staccata dall’osso senza doverla addentare. Da alzarsi e applaudire. Improvvisamente, dallo chalet di montagna, eravamo gli invitati di un barbecue in giardino con uno chef stellato alla griglia. Ciliegina sulla torta: il “Montetarbato” Ravenna IGT Centesimino della stessa cantina del Porcaloca. Più che un vino, un succo frutto delle lacrime di qualche divinità. #SEN-SA-ZIO-NA-LE, come potete vedere dalla faccia di Eleonora.



Vi starete chiedendo (oltre a prenotare un biglietto per Bologna quando ci si potrà spostare liberamente e/o un ordine d’asporto se siete più fortunati)

…quindi è tutto affumicato?

Ebbene, nonostante il nome la risposta è nì. Alcuni piatti non lo sono, e nelle portate che lo sono, l’affumicatura non sovrasta il resto dei sapori, è presente, ma non invasiva.

Questo è ciò che rende “Affumico” un posto davvero #sorprendente!



Un commento

  1. Descrizione sorprendente e assolutamente da leccarsi i baffi, pur non avendoli.
    Assolutamente vietato leggervi a stomaco vuoto, rischio svenimenti 😂. Complimenti allo staff di Affumico e ad Aftertasteblog ❤️

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