cay baklava turchia

Ricordare un Natale a Istanbul da Baba Turkish Restaurant a Bologna

#atipico

Avete mai trascorso un Natale lontani da casa e dalla vostra famiglia?

Che sia per un viaggio, per lavoro o per amore, non è poi la fine del mondo! Ma quando le giornate clou si avvicinano, bisogna trovare il modo di allontanare sensi di colpa e nostalgia.

A me è successo due volte, di cui una ad Istanbul, e mi sono consolata nell’unico modo possibile: mangiando!

Anni ’90 vs 2014: una vigilia diversa

Era il 2014 e mi ero trasferita in Turchia da 3 mesi appena. Il mio visto turistico stava per scadere ed ero in attesa del permesso di soggiorno, così uscire dal Paese sarebbe stato se non rischioso quantomeno complicato. Decisi di restare, presa com’ero dall’euforia di una metropoli che adoravo e di un nuovo lavoro che mi impegnava 6 giorni su 7 per più di 8 ore al giorno. Però poi arrivò la sera del 24 dicembre.

Per la mia famiglia, la cena della vigilia di Natale è sempre stata più importante del pranzo del 25. I miei ricordi di infanzia si stringono tutti intorno al camino dove nonna Maria cuoceva la carne al sugo nella pignata di terracotta. Io e i miei cugini passavamo la serata ad implorare di aprire i regali prima di mezzanotte, così l’unico modo di zittirci era metterci un panzerotto in bocca, quelli roventi e succulenti appena preparati dalla zia Antonella.

Invece, il 24 dicembre 2014 intorno alle 21, appena rincasata, i miei coinquilini erano fuori. Nel silenzio di tomba, lasciandomi alle spalle il via vai dei traghetti sul Bosforo, mi sono seduta a tavola da sola con una zuppa di lenticchie e un Adana kebab.

A sei anni da una pandemia che ha reso ovvio l’utilizzo delle videochiamate per accorciare le distanze, passai da una Skype call all’altra tra famiglia e amici. Così, per quanto malinconica, in realtà mi sentivo felicissima.

Sapevo che quel cibo così poco convenzionale stava segnando un nuovo ricordo speciale e irripetibile.

mercimek corbasi cucina turca
Uno dei miei piatti preferiti al mondo: la Mercimek Çorbası, la zuppa di lenticchie turca!

Ritrovare i sapori autentici della cucina turca


Se c’è un comfort food che ha accompagnato qualunque mio momento di down o di fame improvvisa in Turchia, quella è la Mercimek Çorbası. Una zuppa di lenticchie decorticate e patate che ho provato più volte ad emulare ottenendo buoni risultati, ma nulla che si avvicinasse alla sua autenticità.

Tornata in Italia, l’ho cercata in lungo e largo, e l’ho trovata solo nel 2021, da Baba Turkish Restaurant (o restorant, in turco) a Bologna in Via Massarenti 10b.

Ritrovare sapori e odori di un Paese a cui sono ancora molto legata è qualcosa di cui sarò sempre grata a Mahmut e Nicola, rispettivamente chef e gestore di questa oasi. Come Mahmut mi ha raccontato l’ultima volta che sono stata lì, a Bologna un ristorante turco non c’era. Ci sono tanti posti che fanno kebab, eppure si limitano al döner, quello “da passeggio” avvolto nella “piada” – che in realtà è stato ideato dalla comunità turca in Germania! Mentre da Baba Turkish Restaurant a Bologna si possono trovare diversi tipi di kebab al piatto, di pollo, manzo e agnello, accompagnati da bulgur e verdure.

Il mio preferito è l’Adana kebab di cui sopra, carne macinata di agnello e bovino montata su uno spiedo e grigliata con pomodoro e peperone. Ho l’acquolina in bocca solo a scriverlo! Da accompagnare all’ayran, la tipica bevanda leggermente salata allo yogurt che da Baba Turkish restaurant è fresco, servito in ciotole di rame, proprio come in Turchia.

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La versione döner dell’Adana kebab da Baba Turkish Restaurant

Tuttavia, l’intento di Mahmut è quello di espandere il menù includendo nuove ricette tradizionali. La zuppa di lenticchie è una di queste, per non parlare delle içli köfte, polpette fritte a base di bulgur e manzo la cui forma richiama quella di un limone, o delle Çiğ köfte, di sola bulgur, pasta di pomodoro e polvere di peperoncino.

Le Çiğ köfte si mangiano con una spruzzata di limone (proprio come per la zuppa di lenticchie, è un sacrilegio non farlo!) e un tempo venivano realizzate con la carne cruda (!) mentre adesso sono l’opzione vegana più gettonata della cucina turca. Sono tipiche del sud-est del Paese di cui Mahmut è originario, il che rende ancora più speciale questo posto che è studiato per evocare ricordi.

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Simboli e nostalgia

L’arredamento di Baba Turkish restaurant è quello tipico delle tavole calde turche. Un televisore trasmette ininterrotto le immagini dei posti più belli del Paese, mentre le foto alle pareti rievocano scene del passato.

Sulla vetrina, invece, troviamo i motivi ricorrenti dei tappeti tradizionali: come spiegato sul loro account Instagram, le corna di montone sono simbolo di potere mentre il cipresso sta a rappresentare l’eternità e la vita. La ruota della fortuna è simbolo di ricchezza e benessere, la spiga di grano è simbolo di abbondanza, lo scorpione è simbolo di orgoglio e libertà. Infine ci sono i tipici occhi che avrete certamente visto altrove in azzurro, il cosiddetto nazar boncuğu che non può mancare in nessuna casa o luogo di lavoro in Turchia perché allonta gli spiriti maligni.

Ma l’apoteosi sta nel dolce. Nel bicchierino trasparente a forma di tulipano in cui arriva il çay fumante e un quadretto di baklava alle noci o al pistacchio.

Se chiudo gli occhi, posso sentire l’odore del mare e il caos di 15 milioni di abitanti. Penso alla mia amata Istanbul, a chissà quanti in questo momento stanno facendo tintinnare il cucchiaino in un tè, proprio come me mentre sono da Baba Turkish restaurant, a Bologna.

baba turkish restorant Bologna

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Eleonora Masi
Eleonora Masi

Social Media Manager, #poliedrica

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